giovedì 28 dicembre 2017

Ricette - la Torta Paradiso



L'inventore di questa torta fu il pasticciere pavese Enrico Vigoni che aprì la sua attività nel 1878, un cliente rimase talmente entusiasta nel gustare il dolce che la definì Torta del Paradiso e da lì in poi fu chiamata da tutti così, le furono assegnati nel corso degli anni diversi premi tra cui spicca la medaglia d'oro all'esposizione internazionale del 1906. l'ultimo premio per ordine di tempo, ma non d'importanza le fu assegnato a Milano in occasione dell'Expo dei Sapori del 2003.


La ricetta della torta Paradiso inizia togliendo dal frigorifero una mezz'ora prima il burro, tagliarlo a pezzetti, riscaldare il forno a 170 gradi.
Ungere con il burro e cospargere di fecola una tortiera del diametro di 30 centimetri circa.
In una terrina sbattere con la frusta il burro finche non diventa una crema soffice, senza smettere di mescolare, aggiungere lo zucchero un cucchiaio alla volta e i tuorli d'uova uno alla volta.

Aggiungere la farina e la fecola setacciate, in un'altra terrina montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale, a questo punto unirli al composto di uova e farina con delicatezza, in modo tale che non si smontino.

Unire anche la scorza di limone grattugiata, versare nello stampo e cuocere per circa 1 ora a 170 gradi.

Quando la torta Paradiso si è raffreddata, cospargere abbondantemente la superficie di zucchero a velo.



Ingredienti per 4 persone:

- 300 grammi di zucchero semolato
- 150 grammi di zucchero a velo
- 300 grammi di burro
- 150 grammi di farina
- 150 grammi di fecola di patate
- 8 uova
- 1 limone
- un pizzico di sale

vedi anche:
Ricette - il Pane di San Siro
Ricette - le Pangialdine

lunedì 18 dicembre 2017

Ricette - il Pane di San Siro



Tipico dolce della città di Pavia, viene preparato il 9 dicembre, giorno di San Siro, primo vescovo e patrono della città pavese.

La ricetta del pane di San Siro inizia con la preparazione del pan di Spagna, il segreto per farlo davvero soffice è montare a lungo le uova utilizzando sia farina che fecola di patate.
Tirare le uova fuori dal frigorifero almeno un'ora prima dell'inizio della preparazione, montarle a lungo con lo sbattitore elettrico aggiungendo poco alla volta lo zucchero. Si ottiene così un composto molto soffice e spumoso a cui si aggiungono delicatamente e poco alla volta la farina e la fecola setacciate.

Versare il composto così ottenuto in stampi rotondi imburrati, cuocere in forno a 180 gradi per 20-30 minuti, mentre si cuoce il pan di Spagna si può preparare la crema di burro alla nocciola.
Versare l'acqua e lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso e scaldare finche lo zucchero non si sarà completamente sciolto, portare quindi ad ebollizione.
Se si ha un termometro per liquidi a disposizione, lo sciroppo deve raggiungere i 120 gradi.

Montare i tuorli e aggiungere lo sciroppo, mescolando il composto finche non raggiunge la temperatura ambiente.
Nel frattempo lavorare il burro a crema con una spatola, una volta pronto, incorporarlo alle uova, aggiungere in fine la pasta di nocciola e un po' di rhum.

Prima d'iniziare a comporre la torta, bisogna preparare anche la copertura di cioccolato, mettendo a bagnomaria il cioccolato fondente, preparare uno sciroppo con 75 grammi di zucchero e due cucchiai d'acqua, scorporare il cioccolato fuso, mescolare velocemente fino ad ottenere una salsa omogenea.

A questo punto bisogna tagliare a metà, orizzontalmente, i tortini di pan di Spagna, bagnare le due metà con del rhum, distribuire tra uno strato e l'altro la crema al burro, chiudere e versare la copertura di cioccolato, ricoprendo completamente anche i bordi con l'aiuto di una spatola.
Lasciar raffreddare il Pane di San Siro prima di mangiarlo.



Dosi e ingredienti per 6-8 persone

per la pasta:
- 125 grammi di zucchero
- 5 uova
- 90 grammi di farina bianca
- 60 grammi di fecola di patate
- burro e farina per lo stampo
- lievito

per la crema di burro alla nocciola:
- 50 millilitri di acqua
- 150 grammi di zucchero
- 6 tuorli
- 175 grammi di burro (temperatura ambiente)
- 50 grammi di pasta di nocciole

altri ingredienti:
- 300 grammi di cioccolato fondente
- 75 grammi di zucchero
- rhum

vedi anche:
Ricette - la Torta Paradiso
Ricette - le Pangialdine

giovedì 7 settembre 2017

Pavia - parte seconda



monumento ai Re Longobardi

In prossimità dell'ingresso del Policlinico San Matteo, c'è la rotonda dei longobardi, così chiamata per via delle opere dello scultore Carlo Mo, che rappresentano il Re longobardo e Re d'Italia Alboino e la regina d'Italia Teodolinda

Alboino di origine germanica fu Re dei longobardi dall'anno 560 e Re d'Italia dal 568 al 572, nella sua conquista delle principali città del Nord d'Italia, Pavia fu l'ultima ad arrendersi dopo ben 3 anni d'assedio.

Teodolinda fu regina dei longobardi e d'Italia dall'anno 589 fino al 616 come moglie del re e dal 616 al 624 come reggente durante il regno del figlio Adaloaldo.

Sotto la dominazione romana Pavia era chiamata Ticinum, quando s'imposero i longobardi nel 572 divenne Papia (così denominata, forse per la presenza del primo vescovo ariano "città del Papa") qualche decennio più tardi nel 620 la città divenne capitale del regno longobardo, nel 774 Carlo Magno sconfiggendo il Re Desiderio mise fine al dominio dei longobardi, ma Pavia rimase capitale del regno italico fino al anno 1024.


Pavia la rotonda dei Longobardi


Pavia la ferrovia


ospedale policlinico San Matteo di Pavia


il Naviglio pavese


Porta Milano


chiesa del Santissimo Crocifisso


chiesa della Sacra Famiglia


chiesa di San Salvatore e basilica di San Mauro


chiesa di San Salvatore ufficialmente conosciuta dai pavesi come chiesa di San Mauro


Pavia chiesa di San Lanfranco



vedi anche:














lunedì 16 gennaio 2017

la Certosa di Pavia



Tra Pavia e Milano, esattamente a 8 km a nord di Pavia, si trova la Certosa di Pavia (situata nell'omonimo paese) che ha più di 600 anni di storia, ed è sia un monastero cistercense che Santuario della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie.

La costruzione della Certosa di Pavia avvenne per volontà di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, il motivo risale ad un voto fatto alla Madonna da sua moglie Caterina, ella dopo aver perso alla nascita una prima figlia nel giugno 1385, perse un'altro figlio l'8 gennaio 1390, avendo paura di morire lei stessa durante il parto promise alla Madonna di costruire una Certosa se fosse sopravissuta, Caterina rimase in vita e il 27 agosto 1396 fu messa in posa la prima pietra per la costruzione della Certosa di Pavia, per vedere l'opera completata bisognerà però aspettare più di un secolo ovvero l'anno 1507.

Per la costruzione del monastero si sono avvicendati i migliori architetti, scultori e pittori dell'epoca, come il progettista del Duomo di Milano Bernardo da Venezia, Giovanni Solari, il Mantegazza, il Bergognone, la realizzazione della Certosa assomma in se più stili dal tardo - gotico italiano al rinascimentale.

Nel corso dei secoli a soggiornare nella Certosa di Pavia si sono alternati diverse comunità di religiosi: certosini, cistercensi, benedettini, carmelitani.
Dal 1968 il monastero è gestito dai monaci cistercensi.

Si stimano in circa 300.000 le persone che ogni anno visitano la Certosa.

Il 7 luglio 1866 la Certosa di Pavia fu dichiarata monumento nazionale italiano diventando di proprietà del Regno d'Italia e successivamente dello stato italiano, pertanto tutti i beni artistici ed ecclesiastici del monastero sono posti sotto vincolo demaniale.


Curiosità cinematografica: le scene iniziali del film "E' arrivato mio fratello" sono state girate alla Certosa di Pavia, dove Renato Pozzetto interpreta il professor Ovidio Ceciotti, insegnante delle scuole elementari impegnato in una gita scolastica presso il luogo religioso pavese, gli scolari si prendono gioco del Ceciotti a cui faranno perdere il treno del ritorno per Milano.


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